Chiesa locale

Omelia di Mons. Cornacchia per l’inizio del cammino sinodale (fase diocesana)

Basilica Madonna dei Martiri 17 ottobre 2021

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Carissimi tutti, con questa celebrazione, sotto lo sguardo della Beata Vergine Maria, Regina dei Martiri, diamo inizio, a livello diocesano, al cammino sinodale, in comunione con la Chiesa che è in Italia e nel mondo intero.

 

San Giovanni Crisostomo affermava: “Chiesa e Sinodo sono sinonimi”, perché la Chiesa non è altro che il <camminare insieme> del gregge, sui sentieri della storia, alla sequela di Cristo Signore!

 

Papa Francesco, recentemente, così si è espresso: “Fare Sinodo è: porsi sulla stessa via del Verbo fatto uomo; è seguire le sue tracce, ascoltando la sua Parola insieme alle parole degli altri. È scoprire con stupore che lo Spirito Santo soffia in modo sempre sorprendente, per suggerire percorsi e linguaggi nuovi. Lo Spirito ci chiede di metterci in ascolto delle domande, degli affanni, delle speranze di ogni Chiesa, di ogni popolo e nazione. [Il Sinodo] è anche, mettersi in ascolto del mondo, delle sfide e dei cambiamenti che ci mette davanti. Non insonorizziamo il cuore, non blindiamoci dentro le nostre certezze. Le certezze tante volte ci chiudono” (Francesco, Roma 10  ottobre 2021).

 

Lo Spirito dunque ci chiede di metterci in ascolto in modo comunitario, (non solo come singoli), ed essere in comunione (tra noi)!

 

Partiamo dalla Parola di Dio di oggi (XXIX T.O. /B): la Lettera agli Ebrei (2^ Lettura), ci invita “ad accostarci…, con piena fiducia al trono della grazia, per ricevere misericordia, trovare grazia ed essere aiutati al momento opportuno” ( Eb 4, 16).

 

La pagina del Vangelo inoltre, ci presenta due discepoli di Cristo, che avvicinandosi a Lui, Gli dicono: “Maestro, noi vogliamo che tu ci faccia quello che ti chiediamo” (Mc 10, 35). Vediamo qui, un duplice verbo di movimento: accostarsi ed avvicinarsi!  Noi pure dobbiamo sentire forte il desiderio di incamminarci verso il Signore! Ciò, non avverrà, se non avremo purificato prima, l’intenzione del nostro cuore! Paradossale è vedere che molte volte, non è l’uomo a fare quello che desidera il  Signore, ma viceversa: è Dio che si deve piegare alla volontà umana!

 

Giacomo e Giovanni, diremmo noi: con spregiudicata sfrontatezza, mentre Gesù aveva appena accennato (per la terza volta) alla sua Passione e Morte in croce, gli chiedono “di poter sedere nella sua Gloria, uno a destra e l’altro alla sinistra” (Mc 10, 36).

 

Forse questo ci stupisce e ci riempie di collera! Se badiamo bene però, quante volte noi stessi, in modi forse meno eclatanti e, senza tanto pudore, abbiamo presentato  il conto al Signore! Ricordiamo il Vangelo di Domenica scorsa, in cui, Pietro diceva a Gesù: “E noi che abbiamo lasciato tutto, cosa avremo in cambio?” (Cf Mc 10, 28).

 

Papa Francesco ci ricorda che vivere il  Sinodo è metterci sulle tracce di Gesù; è mettersi in cammino! Il Signore,  liberamente e solo per amore, va verso il Calvario, il luogo della sua immolazione a nostro favore! Siamo disposti a seguirne le tracce, come singoli e popolo insieme!?

 

Vivere in modo sinodale la nostra sequela cristiana, significa ascoltare la Parola di Cristo e, in essa, ascoltare anche le parole di quanti pensano solo, a scalare la montagna della gloria, piuttosto che la mulattiera del Calvario (direbbe il Servo di Dio Don Tonino Bello)!

 

Papa Francesco ci affida poi, tre parole per vivere il vero spirito del Sinodo: partecipazione, comunione e missione!

 

Dobbiamo: sentirci parte integrante di un tutto, non ridurci al ruolo di spettatori; stare e camminare insieme, dandoci voce, ascoltando chi non ce la fa e, insieme, avventurarci verso i confini del mondo.  Facciamoci uditori ed interpreti dei bisogni altrui!

 

Dare concretezza al desiderio di Gesù di radunare, in un unico ovile, le pecore sparse nel mondo, dev’essere il nostro obiettivo, ma sempre in comunione e, con uno stile missionario.

 

Carissimi, viviamo con audacia e creatività il nostro camminare insieme (Cf Evangelii Gaudium 33)!

 

Se davvero ci siamo inebriati del vino nuovo che Cristo  fa scorrere nelle vene della nostra vita personale e comunitaria, versiamolo negli otri nuovi (Cf Lettera Pastorale 2021-2022) di quegli ambiti ecclesiali e non, in attesa ancora che qualcuno li adoperi e li valorizzi. Cominciamo a chiederci: dove sono e, quali sono questi otri nuovi?

 

Papa Francesco, ci ricorda ancora che l’obiettivo del cammino sinodale e, quindi, di questi processi partecipativi, non sarà principalmente l’organizzazione ecclesiale, bensì il sogno missionario di arrivare a tutti (EG 31; Laudato Sì; Fratelli Tutti).

 

La sinodalità, in sintesi, designa una maniera peculiare di vivere e di operare nella Chiesa, popolo di Dio in cammino, nella fraternità e nella corresponsabilità!

 

Un poeta spagnolo dice: “Viandante, il cammino non c’è, lo si fa camminando”! (Antonio Machado). È quanto intendiamo fare, con la protezione della Vergine Maria e così sia!

 

Auguri a tutti e buon cammino!

 

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credits: Giuseppe Clemente