Benvenuti a Molfetta, finestra sul mondo

Mons. Ignazio De Gioia

Porgo un caloroso benvenuto a tutti voi, “pellegrini di pace” convenuti da ogni parte d’Italia, questa sera a Molfetta per partecipare alla 48^ Marcia nazionale per la Pace dal tema “Vinci l’indifferenza conquista la pace”. 
Un saluto particolare va alle autorità religiose e civili, alle varie Associazioni e gruppi ecclesiali e a tutti voi amici qui radunati per esprimere la volontà di porre i passi di una nuova cultura di pace che, lungi dal calpestare la dignità dell’uomo, la vuole percorrere per riscoprirne il grande valore e promuoverla secondo l’insegnamento di Gesù che si è incarnato nel seno della Vergine Maria, per condividerne la storia e le sofferenze. Come ha scritto Papa Francesco nel suo messaggio per la celebrazione della xlIx Giornata mondiale della Pace: «Dio non è indifferente! A Dio importa dell’umanità, Dio non l’abbandona!». 
Era il 4 luglio scorso, due giorni prima della sua morte, il compianto Vescovo, Mons. Luigi Martella, in un incontro degli Uffici diocesani, comunicava, con benevola accoglienza ed entusiasmo, la scelta di svolgere questo evento a Molfetta. Anche per questo siamo qui, per dar seguito a quella sua volontà. 
Il Pontificio Consiglio Giustizia e Pace nell’esplicitare il tema ha affermato che «la pace va conquistata: non è un bene che si ottiene senza sforzi, senza conversione, senza creatività e confronto». 
Allora «in piedi costruttori di pace!» così come avrebbe esortato il servo di Dio don Tonino Bello. Dopo 23 anni, la città di Molfetta, la diocesi di Molfetta-Ruvo-Giovinazzo-Terlizzi, è lieta di ospitare nuovamente questo evento che coinvolge non solo la Comunità cristiana, ma ogni uomo di buona volontà, per gettare ponti che sovrastino e vincano l’indifferenza, per costruire comunione, solidarietà e fratellanza, «nella maturazione di una cultura della legalità e l’educazione al dialogo e alla cooperazione». La pace non è pertanto una dolce quiete, ma una conquista forte e volenterosa, avvalorata dalla grazia divina. Oltre ad essere conquistata da parte di ciascuno e di tutti, deve essere da tutti custodita. La pace è una conquista e un dono, è un possesso e un’attesa, è un ponte gettato verso l’alto e verso l’altro. Per noi cristiani la pace ha un nome e un volto: Gesù Cristo.
In questo Anno giubilare indetto da Papa Francesco e da lui avviato lo scorso 8 dicembre, solennità della Immacolata Concezione di Maria, vogliamo affidare ancora a Lei, la Madre di Dio e Madre nostra, questo nuovo anno che tra qualche ora avrà inizio. A Lei, Regina dei Martiri, titolo con il quale viene venerata in questa basilica, vogliamo affidare il futuro dell’umanità: «La strada é lunga – scriveva don Tonino, il l° gennaio 1986 – ma non esiste che un solo mezzo per sapere dove può condurre: proseguire il cammino”. 
Molfetta, la terra di Puglia, continua ad essere, così come la definì il Servo di Dio «una terra-finestra» sul mondo, ma anche una «terra speranza. A caro prezzo, però». 
A tutti voi pervenuti qui questa sera «Vi auguriamo, – sono ancora le parole di don Tonino – che una volta partiti dalla nostra città, possiate far germogliare in tutte le città d’Italia i semi di speranza che eromperanno nella notte del 31 dicembre». 
Cari fratelli e sorelle, faccio mia questa sera quella benedizione che Dio rivolse al popolo d’Israele per mezzo di Mosè e Aronne. È l’augurio per il nuovo anno che si dipana davanti a noi sotto l’egida di Maria santissima. Dice cosi: «Ti benedica il Signore e ti custodisca. Il Signore faccia risplendere per te il suo volto e ti faccia grazia. Il Signore rivolga a te il suo volto e ti conceda pace» (Nm 6, 23-27). 
Auguri di buon cammino a tutti!