Don Cosmo, un’eredità per il futuro

di Vincenzo Di Palo

Cento anni fa nasceva un uomo che ha fatto dell’amore a Dio il senso del suo vivere e del servizio ai ragazzi la sua passione di vita. Non c’è un’azione o una parola di don Cosmo Azzollini che non riveli e confermi questo. Cinquantatre anni spesi bene, secondo la logica del servo evangelico: servire gli uomini e le donne del suo tempo, in particolare la gioventù a cui ha dato tutto. Testimoni, preti e laici, raccontano del suo carattere mite, della sua amabilità, della fede incrollabile nella Provvidenza di Dio; l’ora et labora hanno scandito l’intera sua esistenza: mani impolverate nel trasportare mattoni e tufi per la costruzione dell’Oratorio, mani giunte in preghiera nelle ore serali passate nel buio austero della cappella, mani per accarezzare e indicare la Via e il sorriso consolatorio e rassicurante.

Ha scelto di fare il missionario a Molfetta, abbandonando l’idea di andare lontano. Una grande missione la sua: togliere i ragazzi dalla strada, dargli un luogo di incontro che fosse a riparo da ogni pericolo. Nasce l’Oratorio, il primo a Molfetta, dove il gioco si fa con le regole, gli insegnamenti sono di vita, la preghiera chiude la giornata; e intanto si cresce, si matura, si diventa uomini. Tanti ne ha fatti diventare don Cosmo! Tanti lo ringraziano commossi.

Non è anzitutto per dovere di memoria che celebriamo l’anniversario della sua nascita e dunque ancora una volta parliamo di lui. Certo, una comunità parrocchiale che non vuole conoscere e interiorizzare sempre di più e meglio la figura del suo fondatore, è come un figlio che non vuole ascoltare gli insegnamenti del padre. Ma è soprattutto per la consapevolezza di un grande tesoro posto nelle mani di questa comunità: un uomo di Dio che con la povertà dei mezzi e la grandezza della sua fede in Dio e nella Madonna ha fatto cose grandi. Le diverse vocazioni sacerdotali nate dalla sua frequentazione come la conversione di tanti scettici e il servizio di  tanti uomini e donne per il Vangelo e per la Chiesa testimoniano la santità di questo prete, tutto pelle e ossa, ma pieno di Dio.

A questa comunità l’impegno a proseguire il cammino da lui iniziato.