10 marzo 2022.
Entra nel vivo la missione umanitaria di don Girolamo Samarelli (don Gino), parroco del Duomo di San Corrado a Molfetta, che in pochissimi giorni ha fatto in modo di partire con pullman alla volta dell’Ucraina a portare derrate alimentare e accogliere decine di profughi che potranno venire in Italia in attesa di tempi decisamente migliori. “Abbiamo scaricato le derrate alimentari qui a don Orione perché hanno contatti che rendono possibile la consegna via Polonia” dice don Samarelli questa mattina.
Martedì sera è partito il pullman dal Duomo, caricato di ogni cosa, ma soprattutto del cuore di don Gino e di alcuni volontari che lo accompagnano, con la benedizione del Vescovo Domenico Cornacchia: “In un momento drammatico come questo diventa importante compiere gesti concreti che danno forma alla speranza di noi tutti. Noi non vediamo l’ora di rivedervi qui e di sapere che decine di profughi hanno trovato la salvezza. Purtroppo è solo una goccia nell’oceano, ma siamo tutti chiamati a fare il possibile”.
“Attualmente siamo a Santa Maria La Longa nel centro di don Orione (Udine) – ci scrive tramite Whatsapp don Gino, alle 5,14 di oggi giovedì 10 marzo -. Più di cento ospiti, laboratori di ogni tipo, pure fattoria didattica. Struttura fantastica per disabili mentali. Appena sentito Leopoli e ricevuto primo elenco e istruzioni”.
Una difficoltà che incontreranno sarà alla frontiera ungherese di Beregsuràmy: “La frontiera ungherese è cattiva perché trattiene in tempo variabile a caso 5/6 persone che identifica e poi li rilascia, si spera in tempi brevi. Il sacerdote rumeno che è qui mi dice che l’ultima volta hanno aspettato 3 ore”. Tuttavia il pullman sta per ripartire per l’Ungheria. Alle 18 di oggi è previsto l’incontro con i profughi.
“Ci sono alcuni che si congiungeranno con parenti in Italia e noi li accompagneremo all’incontro – scrive don Gino -, altri li consegneremo all’incoronata di Foggia. Sono disabili, 5 ciechi e forse famiglie con un disabile”.
“Ci saranno piccole famiglie che resteranno in famiglia da noi” prosegue Samarelli, e qui entrerà in gioco l’azione della Caritas diocesana e del Comune di Molfetta. Infatti seppur partita come iniziativa spontanea e volontaria questa missione è stata accolta dalla Diocesi e dal Comune che non faranno mancare il proprio apporto. La Caritas diocesana, diretta da don Cesare Pisani, sta attuando le direttive provenienti da Caritas Italiana, in stretto contatto con Caritas Ucraina.
Quanto ai profughi: “Al momento l’elenco non è completo perché l’ambasciata non mi ha ancora consegnato l’ultimo elenco” dice don Gino.
Intanto si registrano le prime accoglienze nelle città della Diocesi (a Molfetta, a Ruvo) e non mancano le manifestazioni per la pace in tutte le città con il coinvolgimento anche delle scuole e delle associazioni. L’entusiasmo e l’emotività del momento dovranno necessariamente essere incanalate nell’azione progettata e coordinata da parte delle istituzioni.
Luigi Sparapano © Luce e Vita
foto: Girolamo Samarelli