Un momento di preghiera della comunità islamica per due fedeli musulmani si è svolto nella fiera di Genova al termine dei funerali di Stato di 18 delle 41 vittime del crollo del ponte Morandi. Due giovani albanesi morti nel crollo del viadotto erano di fede islamica. “Il crollo di un ponte che sia fisico o metaforico – ha detto il rappresentante della comunità islamica – provoca sempre un gran dolore: due punti che non si toccano più e portano via per sempre le vite di tante persone. Il dolore è immenso e affidiamo a Dio le preghiere per tutte le vittime, i feriti, gli sfollati e i soccorritori”.
Un pensiero anche per coloro dei quali sono stati celebrati i funerali in forma privata.
“Siamo vicini a tutti voi e chiediamo al Signore di renderci consapevoli delle nostre responsabilità. Chiediamo a lui di accogliere le anime delle vittime e per la nostra Genova: saprà rialzarsi con fierezza”. Un momento che, per don Ivan Maffeis, direttore dell’Ufficio nazionale per le comunicazioni sociali della Cei, è stato “un segno molto forte”. “Siamo abituati a sottolineare le differenze. Qui siamo accomunati nel dolore e nella morte. Qui ci riconosciamo fratelli nella vita”.