La 48ma Giornata mondiale di preghiera per le Vocazioni

di Michele Amorosini

Il 15 maggio, IV Domenica di Pasqua, si celebra la 48ª Giornata Mondiale di Preghiera per le Vocazioni ed il Centro Nazionale Vocazioni ha proposto per quest’anno lo slogan: ‘Quanti pani avete? Andate a vedere”, tratto dal brano della moltiplicazione dei pani e dei pesci del Vangelo di Marco (Mc 6, 33-44).

Con questo slogan si vuole invitare i fedeli a pregare intensamente il Signore, perché ci doni nuovi sacerdoti, che continuino ad elargire il pane della vita e il perdono nell’amore del Padre, e nuovi consacrati che testimonino con la loro  vita il primato della carità.

Il sorgere delle vocazioni di speciale consacrazione è segno della vitalità, della fede e dell’amore delle nostre comunità ecclesiali, pertanto, così come ha affermato il Papa nel messaggio stilato per l’occasione: ‘Occorre che ogni Chiesa locale si renda sempre più sensibile e attenta alla pastorale vocazionale, educando ai vari livelli, familiare, parrocchiale, associativo, soprattutto i ragazzi, le ragazze e i giovani ‘ come Gesù fece con i discepoli ‘ a maturare una genuina e affettuosa amicizia con il Signore, coltivata nella preghiera personale e liturgica; ad imparare l’ascolto attento e fruttuoso della Parola di Dio, mediante una crescente familiarità con le Sacre Scritture; a comprendere che entrare nella volontà di Dio non annienta e non distrugge la persona, ma permette di scoprire e seguire la verità più profonda su se stessi, a vivere la gratuità e la fraternità nei rapporti con gli altri, perché è solo aprendosi all’amore di Dio che si trova la vera gioia e la piena realizzazione delle proprie aspirazioni’.

è vero che alla base di ogni vocazione c’è sempre l’iniziativa di Dio, ma l’episodio del Vangelo di Marco ci insegna anche che noi possiamo contribuire a dare ai giovani nelle nostre comunità una viva testimonianza di umanità, di fede e di speranza per far nascere in loro il desiderio di mettersi accanto a Cristo nella radicalità della loro vita.

Gesù chiese la collaborazione ai suoi discepoli per sfamare la folla che lo seguiva, affamata non solo del pane materiale ma soprattutto di felicità e di verità. «Spezzò i pani e li dava ai discepoli perché li distribuissero; e divise i due pesci fra tutti» (v. 41).

Gesù, il Signore, chiese ai discepoli di fidarsi e di affidarsi a Lui e chiese il poco per moltiplicarlo dividendolo. Egli con il suo amore sa trasformare il nostro poco in molto per sfamare e far crescere tutti nella sua amicizia. Non abbiate paura di essere generosi, Lui restituisce al centuplo (cfr. Mc 10,28-31)!

Cari ragazzi e giovani non abbiate paura di mettere a disposizione del Vangelo le vostre qualità, i vostri doni, il vostro tempo, la vostra vita, i vostri ‘pani’!

Vi starete chiedendo: come possiamo noi rispondere ad esigenze così grandi? Sappiate che Gesù conosce ciascuno, non ci chiede di avere tutto, ma di donare, cominciando da noi stessi, il nostro tutto. Egli lo fa attraverso una domanda e, successivamente, un imperativo: «Quanti pani avete? Andate a vedere» (v. 38).

Il darsi e il dare richiede prima di tutto l’impegnativo compito di riconoscere i doni ricevuti da Dio che è infinitamente provvido con ciascuno di noi.

Nessuno è così povero da non poter dare nulla. Allora si tratta di ricambiare con altrettanta generosità la prodigalità di Colui che non ha risparmiato nulla di sé per Amore degli uomini. Il Signore è l’unico che non delude mai.

Preghiamo, pertanto, con intensità, affinché la nostra comunità diocesana e le nostre comunità parrocchiali siano campo fecondo per il sorgere delle vocazioni di cui la Chiesa ha bisogno nell’annunciare al mondo il Cristo risorto.