La Chiesa che educa servendo Carità

di Francesco de Lucia

Il convegno nazionale si inserisce nel percorso di confronto e riflessione su temi e scelte pastorali, tra memoria, fedeltà e profezia, promosso in occasione del 40° anniversario dell’istituzione di Caritas Italiana (1971-2011).

Un ricordo costante di queste giornate è stata l’ispirazione originaria che risale alla sapienza e lungimiranza del papa Paolo VI, giustamente celebrato e ringraziato durante il convegno e l’udienza con Benedetto XVI. Negli insegnamenti del papa che, quarant’anni or sono, sviluppando gli orientamenti del Concilio Vaticano II, ha dato alla Caritas il primo e necessario impulso, la Caritas è pensata e stabilita nella sua prevalente funzione pedagogica. Questo tema, nell’ultimo convegno, è risultato con estrema evidenza adatto alla proposta dei Vescovi alle diocesi italiane in questo decennio 2010-2020. Esso ci riporta essenzialmente a confermare con forza il ruolo imprescindibile della Caritas soprattutto nelle parrocchie, come elemento unificante, propositivo e propulsivo delle tante realtà presenti all’interno della comunità e nel territorio. La Caritas in parrocchia non è solo dispensatrice di servizi; al più, dovrebbe essere punto di riferimento per coordinare l’assistenza ai poveri. Ma oggi più che mai, in un quadro di emergenza educativa, la Caritas in parrocchia deve assumere soprattutto un ruolo educativo, affinché l’intera comunità, nelle sue varie articolazioni, si faccia carico, con intelligenza e cuore, dei bisogni dei poveri, e mantenga sempre la sua imprescindibile tensione caritativa. Così la fede diventa amore, fatto di opere, e genera speranza in questo mondo.

Proprio in merito al tema ‘Educare alla vita buona del Vangelo’, da più interventi è emersa l’importanza di creare alleanze educative, all’interno delle comunità ecclesiali e nel territorio. Non è più il tempo di pensare solo all’efficienza e alle prestazioni. È urgente, invece, stimolare i singoli, le famiglie, i gruppi, le associazioni, le parrocchie, la diocesi, a fare consapevolmente la scelta di corresponsabilità, promuovendo cammini condivisi con tutti coloro che si impegnano nel campo dell’educazione e della solidarietà, per poter meglio rispondere ai disagi di ogni genere, presenti ovunque nella vita degli uomini e delle donne oggi. Senza trascurare, comunque, la tradizionale opera di assistenza, soprattutto a sostegno di quanti patiscono più degli altri gli effetti della crisi economica attuale e dei disastri frequenti ad ogni latitudine.

Alleanze educative, dunque, per relazioni serie, mature e fraterne, sostenute da robuste motivazioni spirituali. Come credenti attingiamo a quelle relazioni purificate dalla Croce e illuminate dalla gloria della Resurrezione, come ha ricordato papa Benedetto XVI, durante l’udienza in Vaticano giovedì 24 novembre, a conclusione delle celebrazioni per i 40 anni di Caritas Italiana: la qualità relazionale sia un terreno comune di dialogo e di crescita per tutti e con tutti, nelle parrocchie, nel territorio e nell’intera società italiana, e non solo. Le comunità ecclesiali sono impegnate a proseguire profeticamente il loro cammino nella Carità, in fedeltà piena al Signore della storia che ci ricorda sempre la sua predilezione per i poveri e gli ultimi.