Luce e Vita editoriale 3 maggio 2020

Le parole della vocazione

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Gratitudine, coraggio, fatica, lode, sono le quattro parole scelte da Papa Francesco per parlare di vocazione nel suo messaggio per la 57^ Giornata Mondiale di Preghiera per le Vocazioni, del 3 maggio, dallo slogan Datevi al meglio della vita. Il ricorrente evento ci ricorda la nostra chiamata ad essere santi in Cristo Gesù con la varietà di cammini di vita. Tante sono le strade, uno è il traguardo: la santità.
La GMPV cade in un periodo infelice che ci impedisce di viverla fisicamente uno accanto all’altro, ed ecco che il Centro Regionale Vocazioni, con la collaborazione dei direttori dei Centri Diocesani Vocazioni e il Gruppo Vocazionale del Seminario Regionale di Molfetta, ha diretto l’elaborazione di una proposta – dal titolo #paroledifuturo – che ci permette di vivere ugualmente appieno (in modo personale e comunitario) la giornata del 3 maggio attraverso tre strumenti, rilanciati sui social dicoesani), che tutti possono ricevere: quattro videoclip che approfondiscono le quattro parole contenute nel messaggio del Papa; una traccia di preghiera da poter vivere nelle proprie abitazioni il 3 maggio; infine due videointerviste in diretta streaming dialogando con don Fabio Rosini (lunedì 27 aprile) e fr. Luciano Manicardi, priore della comunità monastica di Bose (mercoledì 29 aprile).
Il Papa, nel suo messaggio, si ispira al brano di Gesù che cammina sulle acque (cfr. Mt 14,22-33): «L’immagine di questa traversata sul lago evoca in qualche modo il viaggio della nostra esistenza. La barca della nostra vita, infatti, avanza lentamente, sempre inquieta perché alla ricerca di un approdo felice, pronta ad affrontare i rischi e le opportunità del mare, ma anche desiderosa di ricevere dal timoniere una virata che conduca finalmente verso la giusta rotta» (dal Messaggio del Santo Padre Francesco).
Inevitabilmente la scena evangelica ci porta al presente della nostra vocazione: un tempo segnato dall’incertezza, dalla paura, dalla fatica, dal pericolo della morte. Questo scenario mette in discussione la scelta di vita di ciascuno: tanti sposi sono costretti a rimanere a casa per ore e ore; tanti sacerdoti non hanno nei loro ambienti di sempre la loro comunità trovando solitudine e carenza di punti di riferimento perché geograficamente difficilmente raggiungibili; tanti giovani in cerca di una strada di vita hanno fatto retromarcia per tornare nelle proprie famiglie alla ricerca di protezione dal pericolo del contagio. Sembra che ognuno di noi sia messo a dura prova nella scelta di vita: le abitudini cambiano e anche i luoghi che vedono le nostre ore e giorni. La maggior parte dei credenti si trova oggi in quel nido in cui sono cresciuti, nel grembo che li ha generati alla vita, nell’intimità dei vicini di sangue in cui sovente ci sono storie delicate, amarezze, ferite che vengono toccate inevitabilmente con mano. Sembra che oggi noi battezzati siamo inviati non per andare – come sempre abbiamo creduto e fatto – ma per tornare. Torna alla mente un proverbio arabo che dice così: «La felicità non è una meta da raggiungere, ma una casa in cui tornare che non è davanti, è dietro» che a scanso di equivoci traduco dicendo che il cammino di santità non si dipana in chissà quali scelte ambiziose, ma in ciò che si è chiamati a vivere nel qui ed ora della vita con coraggio e senza fuga, talvolta con una immane fatica, ma con la consapevolezza di essere accanto a Colui che ci ha pensati, scelti e inviati a cui va tutta la nostra lode e gratitudine nonché la nostra vita.
In preparazione alla 57^ GMPV il Centro Diocesano Vocazioni ha pensato di pro-vocare i gruppi giovanili delle parrocchie ideando una iniziativa semplice ed immediata che chiama essi a creare, con la scelta degli strumenti più adatti a questo tempo (videoclip, canzone, disegno…), una piccola opera da condividere in rete. Poiché, inoltre, era fissato per il prossimo 6 Giugno il Meeting Diocesano dei Ministranti (evento ritualizzato e storicamente ben radicato), allora abbiamo scelto di coinvolgere maggiormente bambini/e e ragazzi/e che offrono servizio liturgico all’altare interpellandoli nell’ambito vocazionale.
Non può essere dimenticato, in vista del 3 maggio, il cuore vocazionale della nostra Chiesa Diocesana, ovvero il Seminario Minore con i suoi nove giovani in cammino, di età compresa tra i quattordici e i diciotto anni. Giovani certamente come tutti gli altri, ma in un cammino che li porta a scoprire giorno dopo giorno il come coltivare umanamente e cristianamente la loro santità con uno sguardo verso l’adultità che li attende e li vedrà pronti a compiere delle scelte di vita.
Giovani ricchi di entusiasmo per la loro decisione e tenaci dinanzi ad uno stile di vita forte, bello e significativo che incontra non poche prove legate ad una quotidianità caratterizzata da orari e regole, dalla vita comunitaria, dall’attesa dei passi dell’altro, dalla collaborazione in gruppo. Ci rincresce dire che il momento storico infelice ha provocato una interruzione, in senso chiaramente fisico, della vita comunitaria e del cammino formativo in senso stretto; ma prima di salutarci con i ragazzi e abbandonare le stanze e gli studi essi esplicitamente hanno chiesto «don, possiamo rimanere qui ancora per qualche giorno anche se non si va a scuola?».
Naturalmente al di là dello scontato no, per motivi di igiene e prevenzione, registriamo la bellezza e la spontanea voglia di questi ragazzi di stare in quel luogo chiamato Seminario dove ognuno di essi fa crescere quel semino di santità e di gioia di vivere dentro una grande famiglia che è la comunità. Certo il cammino prosegue incontrandoci virtualmente per un percorso ridotto all’essenziale, ma anche questa è occasione di crescita per testare un cammino fatto.
Ragazzi, ora il Seminario è vuoto, silenzioso, spento: attende di ascoltare le vostre voci, di udire le vostre canzoni che cantate e che suonate con le percussioni e le chitarre, di percepire che dentro di voi c’è un’esplosione di vita autentica che nasce dal vostro sì alla vita, alla vostra chiamata e al vostro cammino di continua ricerca e scoperta!

don Vincenzo Sparapano
Direttore Centro diocesano Vocazioni