DON TONINO, TESTIMONE DELLA FEDE. RELAZIONE DI PADRE BARTOLOMEO SORGE NEL VENTENNALE DELLA MORTE DEL SERVO DI DIO ANTONIO BELLO

Vent'anni fa, il 20 aprile 1993 moriva don Tonino Bello. Tracciarne il profilo biografico è un'impresa ardua, quasi impossibile. Ci ha già provato, con ottimi relatori, il convegno nazionale, promosso dalla Diocesi di Molfetta-Ruvo-Giovinazzo-Terlizzi nel decennale dalla morte (24-26 aprile 2003). La personalità di don Tonino, infatti, e il suo instancabile servizio pastorale appaiono estremamente frammentati, intessuti da una serie impressionante di aspetti diversi, di iniziative, di episodi e di avvenimenti, piccoli e grandi, tutti intrecciati tra di loro. A tal punto che si può benissimo applicare a lui il giudizio che don Tonino stesso un giorno diede di mons. Achille Salvucci, il «vescovo buono», suo predecessore: la sua vita ' disse ' appare come un «cumulo di frammenti poveri, quasi tasselli di un mosaico, che la mano di Dio in parte scarta tra i rifiuti e in parte adopera per inserirli nel suo grande disegno»; e concludeva citando Bonhoeffer: «Esistono frammenti che stanno bene solo nella spazzatura, e frammenti, invece, la cui importanza dura nei secoli, perché il loro compimento può essere soltanto affare divino»[1].

In questi 20 anni dalla sua morte, sono stati messi in luce quasi tutti gli aspetti o «frammenti» più significativi della vita di don Tonino: «Il sacerdote, il vescovo, il terziario francescano, il pacifista, il salentino, il molfettese, lo studioso mariano, il mistico, lo scrittore, il poeta, l'utopista, l'impegnato, l'eccentrico, e così via»[2]. Perciò, anziché cercare di scoprire qualche altro «frammento» o aspetto della sua vita, è più utile approfondirne ulteriormente l'eredità spirituale. Infatti, la testimonianza evangelica di don Tonino è certamente il «frammento» più prezioso della sua opera, destinato a durare per sempre, perché il compimento del Vangelo «può essere soltanto affare divino». Ora, non c'è dubbio che la eredità spirituale più attuale di don Tonino sia il discorso sulla «Chiesa del grembiule».....


 

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