Ben oltre una decina di migliaia di persone, ogni giorno, si recano al proprio posto di lavoro in una delle imprese presenti nelle quattro città della nostra Diocesi e lì permangono per circa otto ore. Ogni giorno, ogni mese, da molti anni e per molti anni. Una comunità di persone che vivono ansie, tristezze, gioie e sofferenze e che ogni giorno devono fare “Impresa”.
Una sfida collettiva in cui ogni lavoratore, manager, dirigente, imprenditore, deve mantenere ed accrescere posizioni di mercato nel rispetto delle regole per realizzare un prodotto di qualità a “regola d’arte”. La posta in gioco è alta. è quella del proprio futuro, della propria famiglia, di una comunità che, attraverso la rete di indotto, crea un tessuto sociale vitale che accresce le proprie competenze e conoscenze. Ma come vivono e cosa pensano tutti questi lavoratori? Quali sogni, quali certezze si annidano nei loro pensieri? E un discorso a parte meriterebbe chi il lavoro lo cerca o lo ha perso.
Sono certamente le domande che saranno oggetto dell’ascolto da parte del Vescovo durante la visita pastorale riservata al mondo del lavoro nelle quattro mattinate (12, 14, 15 e 17 giugno) dedicate a visitare una rappresentanza delle imprese presenti nelle quattro città della Diocesi.
Le problematiche del lavoro, soprattutto in questa fase storica, sono ben chiare a tutti i Vescovi che considerano sfida prioritaria quella della “tutela e della dignità del lavoro”. Dignità che è essenziale per il senso e la fioritura della vita umana e la sua capacità di investire in relazioni e nel futuro.
Se da un lato la globalizzazione, attraverso la delocalizzazione delle produzioni, fa crescere l’economia locale, dall’altro si rischia di innescare una corsa competitiva verso il basso di cui a fare le spese è proprio la dignità del lavoro. L’avvento della nuova rivoluzione industriale, inoltre, grazie all’ausilio della multimedialità sempre più innovativa, renderà il modo di fare impresa obsoleto per alcuni tipi di mansioni. è vincendo queste due grandi sfide che per i Vescovi italiani il lavoro del futuro potrà essere libero, creativo, partecipativo e solidale.
Nel passaggio generazionale di imprenditori, da padre a figlio, si deve far sì che il valore importante della tradizione si adegui al passo dell’innovazione tecnologica.
Nel futuro che ci attende saranno importanti da una parte la formazione, l’istruzione e le competenze necessarie per favorire la riqualificazione del lavoro e andare ad occupare i tanti spazi aperti dalle nuove potenzialità create, dall’altra la collaborazione, i servizi alla persona e le relazioni che saranno sempre più qualificanti e decisive.
A fare il punto su questa evoluzione del lavoro nel nostro territorio sarà il dott. Francesco Giorgino, docente di Comunicazione e marketing alla Luiss di Roma, il 22 giugno presso l’auditorium “A. Salvucci” alle ore 19.30, nell’incontro diocesano dedicato al mondo del lavoro aperto a tutti i lavoratori, alle associazioni di categoria, alla presenza del nostro Vescovo.
è un’occasione importante per ridestare quella speranza, fiducia, accoglienza ed innovazione di cui ha bisogno il mondo del lavoro.
Onofrio Losito, direttore Uff. pastorale sociale