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Nasce a Ruvo l’Osservatorio per la prevenzione e il contrasto alla diffusione del gioco d’azzardo patologico

12 luglio 2021

gap ruvo

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Firmato, lunedì 12 luglio 2021, presso il Museo del Libro-Casa della Cultura, un protocollo di intesa tra Comune di Ruvo di Puglia, promotore dell’iniziativa, e servizi sociosanitari territoriali,  Diocesi di Molfetta Ruvo Giovinazzo Terlizzi (tramite l’associazione CASA don Tonino Bello), Tribunale per i Minorenni di Bari, Ordine degli Avvocati e Ordine dei medici, Istituzioni scolastiche della città, Rappresentanti del terzo Settore e associazioni di categoria.

Con oltre 34 milioni di euro spesi a Ruvo nel 2019 il gioco di azzardo patologico costituisce un fenomeno ampiamente diffuso tra la popolazione con gravi conseguenze sulle attività personali, familiari e lavorative delle persone affette da dipendenza. Per la maggior parete dei casi sono proprio soggetti con difficoltà economiche a cadere nell’illusione della vincita, consumata presso i 18 punti presenti in città oltre a bar e tabaccherie che offrono la possibilità di accedere a superenalotto, lotterie istantanee, slot machine, videopoker… A questi si aggiungono poi coloro che giocano in autonomia dietro lo schermo dello smartphone o di altri device posseduti in casa.

L’iniziativa, sottoscritta da tutti gli attori dell’intesa, tra cui anche la Diocesi, ha varato quindi un Osservatorio comunale per la prevenzione e il contrasto alla diffusione del GAP.

“Frutto di un ampio coinvolgimento di istituzioni – ha detto l’assessora alla socialità Monica Montaruli – l’iniziativa consente di avere più punti di vista sul fenomeno”; molto particolare il coinvolgimento delle scuole per un’azione preventiva verso i più giovani che sia anche deterrente verso gli adulti, i maggiori protagonisti del GAP. “D’ora in avanti – ha proseguito Montaruli – l’Osservatorio prenderà ad incontrarsi per monitorare, ma anche per avviare azioni di prevenzione di cura, in particolare prendendosi anche cura di chi cura”.

Anche il Sindaco Pasquale Chieco non ha nascosto lo sconforto per l’enorme portata del problema e guarda all’Osservatorio, il cui regolamento andrà in Consiglio comunale in questo mese di luglio, “come a un luogo di scambio e di reazione a quello sconforto”.

Il Vescovo Domenico Cornacchia, presidente dell’associazione “CASA don Tonino Bello” che opera proprio contro le dipendenze, ha auspicato un movimento “e pluribus unum, da molti a uno, per convergere verso il bene di giovani e adulti colpiti dalla patologia del gioco. A questo primo passo – sottolinea Mons. Cornacchia – devono seguirne altri e la Diocesi mette a disposizione le sue risorse umane e strutturali per proseguire nel percorso intrapreso, avendo sempre al centro il bene della persona”.

Articolo e video a cura di Luigi Sparapano
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