La Giornata Missionaria Mondiale, che ogni anno ricorre nel mese di ottobre, quest’anno ha una valenza particolare, perché all’interno del Mese Missionario Straordinario. Quest’ultimo è stato voluto da Papa Francesco per risvegliare nelle nostre comunità l’attenzione alla missione universale della Chiesa.
Già Benedetto XV nella Maximun Illud (di cui quest’anno ricorre il centenario) ricordava che “L’universalità divina della missione della Chiesa esige l’uscita da un’appartenenza esclusivistica alla propria patria e alla propria etnia”. Il senso della missione non è un prodotto da vendere per fare proselitismo, ma una ricchezza da donare, da comunicare, da annunciare. La missio ad gentes è sovrabbondanza di amore ricevuto, che va oltre ogni confine e raggiunge tutte le culture.
Il titolo del messaggio del Papa e il tema dell’Ottobre missionario Battezzati e inviati: la Chiesa di Cristo in missione nel mondo riporta innanzitutto l’attenzione sulla vera identità del cristiano, che gli è donata con il sacramento del battesimo. È questa la radice del personale mandato di ciascuno: “Io sono una missione”, come scrive il papa nell’Evangelii Gaudium al numero 273. Ogni battezzato è una missione, proprio in virtù di quella appartenenza filiale a Dio che il battesimo gratuitamente dona. Con la stessa gratuità, ciascuno è invitato a rispondere generosamente alla chiamata all’Amore, con la condivisione di noi stessi fuori dai confini del nostro io, dai perimetri delle nostre case, dai muri delle nostre autoreferenzialità. Il dono di sè nella libertà e nella verità è vita che genera vita. Spalanchiamo “le porte della Chiesa, affinché nessuna cultura rimanga chiusa in sé stessa e nessun popolo sia isolato, ma aperto alla comunione universale della fede”.
È un invito urgente, necessario in questo tempo storico. La nostra identità di battezzati ci spinge a rispondere alla cultura dello scarto con un’ecologia integrale, soprattutto delle relazioni, all’odio urlato sui media con il dialogo e il confronto, all’indifferenza e diffidenza con incontri di prossimità e condivisione fraterna. È nell’attenzione all’altro che ognuno si gioca la propria credibilità come cristiano.
Il mese missionario diventa allora occasione per riscoprire la missione a cui ciascun cristiano è chiamato e i confini della terra verso i quali è inviato. La preghiera da elevare è che lo Spirito agisca nella comunità diocesana e sostenga la carità con cui tanti laici e sacerdoti quotidianamente operano. La generosità di tanti, inoltre, possa essere di aiuto per le giovani chiese attraverso le Pontificie Opere Missionarie, a cui saranno destinati i fondi raccolti nella Giornata Missionaria Mondiale.
Il Centro Missionario Diocesano