In onore della celebrazione della “Giornata della Memoria e dell’Impegno” che si tiene, come di consueto, il 21 marzo, Libera ha deciso di condividere il ricordo delle vittime di mafia attraverso un’iniziativa social che coinvolge
“Per questo abbiamo deciso di celebrare la Giornata attraverso una campagna social. Attraverso il web e i social, vogliamo ricordare tutte le vittime innocenti delle mafie, le loro storie, i loro nomi e far sentire la nostra vicinanza a tutti i familiari delle vittime innocenti delle mafie. Durante la XXV Giornata della Memoria e dell’Impegno, sabato 21 marzo a partire dalle ore 9, viene chiesto di realizzare un fiore, scegliere dall’elenco presente sul sito vivi.libera.it il nome di una vittima innocente delle mafie, farsi una foto e postarlo sui social.”
Per partecipare alla campagna Un nome, un fiore, collegati alla pagina facebook di Libera.”
In origine, la venticinquesima edizione della manifestazione si sarebbe dovuta svolgere a Palermo col raduno di centinaia di persone provenienti da tutta Italia. A causa, però, della grave pandemia da Coronavirus, le date sono slittate al 23-24 ottobre 2020 con un rinvio dell’evento nel medesimo capoluogo siciliano.
È intervenuto lo stesso don Luigi Ciotti per sensibilizzare i cittadini a rimanere a casa. «Non dimentichiamolo, prima di una questione di regole e di legalità, è una questione di responsabilità, corresponsabilità e, lasciatemelo dire, anche di vita», è l’appello del fondatore di Libera.
Il rispetto delle regole offre, comunque, l’opportunità di consolidare la rete attiva di cittadini e di realtà associative volta alla promozione della legge e del senso di giustizia. Così, in attesa di poter tornare a riunirsi dal vivo per scambiarsi riflessioni, storie e obiettivi per il futuro, il virtuale viene in soccorso per rimanere connessi gli uni con gli altri.
I presidi di Libera aderiranno, pertanto, a questa commemorazione alternativa, ricordando ciascuno una vittima innocente di mafia assegnata dal coordinamento nazionale, in modo che dal Nord al Sud Italia possa riecheggiare ogni nome scritto nell’elenco delle persone assassinate da mano mafiosa.
Anche il presidio terlizzese di Libera apporterà il suo contributo, dando lustro alla memoria di Giuseppe Rovescio, il ragazzo ucciso a soli 24 anni a Villa Literno, il 29 settembre 2003, in provincia di Caserta, per uno scambio di persona. Il giovane tentò di scappare insieme ad altri passanti ma i suoi capelli lunghi gli costarono la vita, perché i killer pensarono che Giuseppe fosse il pregiudicato da abbattere nella loro missione omicida.